Rudy Garcia-Tolson.
“Un animo coraggioso è un'arma potente e le persone non dovrebbero mai lasciare che le loro sfide decidano chi sono.”
Nuotatore. Velocista Ciclista. Triatleta. Vincitore del premio ARETE Courage in Sports di ESPN. Candidato al premio ESPY. Speaker motivazionale. Atleta paralimpico.
In un'età in cui alla maggior parte dei bambini bisogna ricordare di lavarsi i denti o di portare fuori la spazzatura, Rudy Garcia-Tolson invece, stava tracciando il suo percorso verso la conquista dell'Ironman® Triathlon e dell'oro paralimpico. Sfortunatamente, quella strada è stata ostacolata da sfide significative. Nato con molteplici difetti congeniti, Rudy ha subito 15 interventi chirurgici all'età di cinque anni prima di dire ai suoi genitori che avrebbe preferito farsi amputare tutte e due le gambe. Poco dopo, Rudy ha iniziato a nuotare, a correre ed ha partecipato al suo primo triathlon all'età di 8 anni, come nuotatore in una squadra di staffetta vincente. All'età di 10 anni, in occasione di una visita ad Össur in Islanda, ha fornito un input di prodotto che è diventato fondamentale per lo sviluppo del piede protesico Flex-Run™. Poco dopo, Rudy ha completato il primo di molti triathlon individuali.
Lo sport agonistico è diventato un potente stimolo fisico e fonte di motivazione che ha spinto il giovane Rudy a promettere che avrebbe nuotato alle Paralimpiadi del 2004. Otto anni dopo, ha mantenuto la promessa nuotando verso l'oro alle Paralimpiadi di Atene 2004 e di nuovo a Pechino 2008. Rudy ha continuato a gareggiare nel triathlon e nel 2009 all'Ironman Arizona, è diventato il primo utente transfemorale bilaterale a completare un Ironman Triathlon completo.
“È stato il momento in cui ho capito che era quello che volevo fare”
Ogni giorno Rudy usa il Ginocchio eletronico Rheo Knee® e il piede protesico Pro-Flex® XC di Össur. Per l'atletica, usa le lamine Flex-Run e le lamine Cheetah Xtend di Össur. In quanto cinque volte paralimpico (2004, 2008, 2012, 2016, 2020) e cinque volte vincitore di medaglie, Rudy si dedica ad ispirare le giovani generazioni di atleti in difficoltà. Oggi si allena nella speranza di vincere alle prossime gare internazionali.
“Non lasciare mai che la gente ti dica che non puoi fare qualcosa. Dimostra loro che si sbagliano. L'unica disabilità nella vita è un'attitudine negativa.”